Benvenuta primavera! 🌸 Stagione dell’amore, degli ormoni impazziti e dei malanni ai quali sei immune durante tutto l’anno tranne il 21 marzo. “Mai una Gioia tranne la fermata prima di Centrale” direbbero i Coma Cose, duo milanese formato da Fausto Lama (ndr ex Edipo) e Francesca in arte California (bellissimo nome tra l’altro). Ed è proprio dal mio letto, in coma e vittima del raffreddore da abbassamento delle difese immunitarie di cui sopra, che vorrei scrivere due cose di Hype Aura, il disco uscito lo scorso 15 marzo con Asian Fake.
Mi sono accorta solo l’altro ieri davanti ad una buona birra ed in dolce compagnia, che la trascrizione fonetica del titolo del disco Hype Aura (e qui vien fuori tutto il mio passato da assistente alla cattedra di linguistica durante gli anni universitari), è identica a “hai paura“. E questo giochino viene svelato in Intro, traccia che ci si aspetta all’inizio del disco ed invece è alla fine.
9 canzoni, in bilico tra indie e hip hop in italiano, ognuna diversa e geniale a suo modo. E sono, infatti, l’intelligenza nella composizione delle rime e l’abilità con cui giocano con le parole gli aspetti che più mi piacciono. I testi sopra ogni cosa, al di là del significato, i riferimenti alla città di Milano che facilmente stimolano l’immedesimazione se un po’ vivi la “giungla di cemento”. “In fondo siamo pescecani e anche se a Milano non c’è il mare, noi restiamo squali” recita Squali, uno dei pezzi sicuramente più poetici del disco.
Mancarsi, a mio avviso il pezzo più forte del disco. E da cosa lo riconosco? Dal fatto che sono giorni che canto “e fammi fare soldi come rapper che poi dividiamo“. Chissà perché. 😮
Anna