Ho ascoltato 30 volte il nuovo disco di Carl Brave.

Ho ascoltato circa 30 volte il nuovo disco di Carlo Brave Notti Brave questo week end: in macchina, in treno, in palestra, sotto la pioggia. Ho ascoltato circa 30 volte il nuovo album e mi è venuta voglia di innamorarmi e vivere una storia d’amore da adolescenti ambientata a Roma. E avere possibilmente 20 anni in meno.

Si inizia con Professorè, brano che racconta una love story iniziata (e finita) tra i banchi di scuola e che ti riporta a quando in seconda liceo avevi smesso di studiare storia per passare i pomeriggi al telefono con il tuo compagno di banco e fare gli squilletti per dirgli “ti sto pensando”. E all’interrogazione avevi preso 4 secco perché il buco del programma da studiare andava dalla storia della fondazione di Roma fino all’età imperiale: 2/3 del manuale. “Eh professorè, vorrei vederti a te”.

Si prosegue con un bellissimo featuring con Francesca Michielin e Fabri Fibra, il brano più forte a mio avviso di tutto il disco: Fotografia è di sicuro il pezzo più bello. Si rappa as usual, anche se le incursioni della Michielin rendono la canzone estremamente pop (come tutto l’album). Immagini chiare che ti riportano alle compagnie di 20 persone, gli scooter truccati, le gite sui laghi in motorino in 2. Il Ciao, la macchina fotografica con il rullino e “Smezziamoci una margherita e usciamo a bere”, che pare già essere un tormentone. Come al solito nella mia testa. So che può sembrarvi strano, ma mi ricorda La mia coccinella dei Sottotono. E quelli della mia generazione sanno benissimo di che parlo.

E poi Camel Blue, il featuring con Giorgio Poi, con il riconoscibilissimo timbro di voce. Le Camel Blue alle 6 non fanno male e la ricerca di una ragazza, di notte, “sbronzi” da qualche parte a Roma Nord. Parco Gondar con Coez e poi la mia preferita: Pub Grawl. Il pezzo dell’estate. Per lo meno per chi passerà i mesi estivi a Roma a provarci con le turiste. “Ho visto dallo specchio quella scritta ROMA AMOR, where are you from?”.

Altre incursioni nell’album: Gemitaiz in Malibu, Frah Quintale in Chapeau, Emis Killa in Bretelle. 

Insomma: disco indicato per i giovanissimi neo-romantici tutti Snapchat e Whatsapp. E per le trentenni che sentono la primavera, le primavere che avanzano e che vorrebbero innamorarsi come quando ne avevano 16. Senza squilletti, però.

 

 

 

 

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