“Ve lo rivelan la curiosità di una ragazza irriverente” o -senza citare “Un giudice” dell’indelebile Fabrizio De André- ve lo rivelan gli occhi di una che è alta 1 metro e una manciata di capelli e che dal suo cono visivo vede un po’ quel che le capita.
E spesso non si tratta mai della faccia del cantante.
Tempo fa qualcuno aveva lanciato una petizione “vietiamo l’ingresso alla gente alta ai concerti”. No, forse non era proprio così. Suona troppo “razzista”. Però ricordo che qualcuno aveva avanzato una proposta intelligente più simile a “i bambini più piccolini stanno in prima fila e seduti con le gambe incrociate davanti a quelli più alti (che stavano in piedi sulla sedia, ma perché dico io?)” quando alle elementari scattavi la foto di classe.
Quindi, in buona sostanza, la priorità per i “nanetti” di stare in prima fila per poter vedere “Biancaneve” o il proprio idolo in faccia mentre canta o suona sul palco.
Ma come affermare il proprio diritto di vedere il concerto come tutti, in modo democratico? Ecco qualche “piccolo” suggerimento:
- Salire sulle spalle di un gigante “per poter vedere più cose del gigante”, come affermava il filosofo francese Bernardo di Chartres (sono sicura che la professoressa di filosofia del liceo sarebbe orgogliosa di me e farebbe una standing ovation proprio in questo momento). Gigante, possibilmente con spalle robuste per sorreggere non propriamente un peso piuma.
- Se sei ad un festival all’aperto, cerca di raggiungere il punto più alto, magari una collinetta da cui poter godere di buona vista. Se sei all’Alcatraz di Milano, cerca i 3 scalini segreti su cui potresti salire -se sei fortunato- appena inizia il concerto. Per scoprire dove sono precisamente, scrivici in pvt.
- Cerca di recuperare un accredito “guest” per le zone vip. Perché pare che dalle zone riservate ai parenti/amici degli headliner ci si gusta per bene lo spettacolo. Ci sono i free drink, la droga e le donnine (non ci siamo mai state e facciamo delle supposizioni così, a naso). 🙂
- Paga profumatamente qualcuno per farti la “scaletta“. Non quella del concerto.
- Chiudi gli occhi, concentrati sui suoni, lasciati andare e viaggia con la testa. Prendi ad esempio Sergio, personaggio habitué dei concerti di Varese e dintorni, la cui presenza significa “Ok, se c’è Sergio vuol dire che suonerà un gruppo della Madonna” (qui sotto il video di una delle sue esilaranti danze al Circolo Gagarin di Busto A.).
https://www.facebook.com/circologagarin/videos/1526476194030347/?pnref=stor
Se poi riapri gli occhi, non fermarti! Continua il viaggio musicale iniziando a fissare la schiena sudata o la testa pelata del marcantonio di 190 cm. che, per una qualche forma di karma, si piazza davanti a te 9 concerti su 10.
Per ingannare il tempo, inizia a fotografare il palco dalla tua prospettiva: 9 volte su 10 avrai fotografato la pelata di marcantonio. Ma non preoccuparti! E’ materiale interessante per la pagina Facebook “Il pelato nelle foto dei concerti“.
Il peggio del peggio si verifica quando anche il cantante o musicista è di bassa statura. E nonostante le pennate in levare, non è all’altezza. Oppure è basso e anche seduto. In questi casi l’unico consiglio da dare è andare a prendere una birra e a fumare una sigaretta altrove. Anche se sul palco si sta esibendo Calcutta.
A proposito: che faccia ha?
Anna.