A 30 anni non hai più il fisico per il concerto del Primo Maggio. I 5 must have per sopravvivere.

Qualcuno ci ha detto “io al Concertone a Roma ci andavo quando avevo 14 anni”. Facile, ci verrebbe da dire. A 14 anni sei nel pieno delle tue energie e dell’acne, puoi stare svegli* 48 ore e al tuo fisico non succede nulla, mangi un kebab con tutto, dormi 2 minuti in piedi appoggiato ad un palo, ti svegli “bello fresco” e sei a posto per le prossime 48 ore.

La vera sfida è andarci a 33 anni. Con i primi cedimenti strutturali, i dolori alla cervicale se stai in piedi 2 ore di fila, i capogiri per il sole allo zenit che picchia in testa, la difficoltà a pronunciare una frase di senso compiuto il giorno dopo se hai dormito 3 ore la notte prima. (Anche se questo ci capita pur dopo aver dormito 12 ore di seguito. 🙂 )

E come ci prepariamo a questa – che più che un’avventura si preannuncia essere una guerra? Perché non stiamo andando al concertone, cara Adelia (s)Brigo. Stiamo andando in battaglia. Dobbiamo armarci di tutina mimetica per apparire quindicenni tra i tanti “scappati di casa” che ci circonderanno e munirci di un kit -di poche cose ma essenziali- per la sopravvivenza.

Ecco le 5 armi, i 5 must have per

  1. Sopravvivere al viaggio in treno: le cuffiette. Per isolarsi dal mondo reale, ottimo antidoto al vicinato molesto e alle conversazioni telefoniche in napoletano stretto. Compagni di viaggio che una volta arrivati a Roma, diventano automaticamente parenti perché inavvertitamente hai assorbito tutte le vicende della famiglia Esposito. E ti congedi con Maria, chiedendo di salutarti Ciro “che è un po’ che non lo vedi”.

2. Sopravvivere al viaggio in treno: una buona playlist musicale, che racchiude tutto ciò che nel nostro immaginario evoca il 1° maggio, i sindacati, la lotta per il riconoscimento dei diritti dei lavoratori e contro lo sfruttamento ed il precariato, le invettive contro il capitalismo. Da Elio e le Storie Tese con “Il complesso del Primo Maggio”, alla musica balcanica, dalla scena indipendente romana fino ad arrivare a Guccini. Una selezione accurata e non casuale ascoltabile qui:

https://open.spotify.com/user/1167178561/playlist/1ysJhIMWaTiXeDqw5NEXcU

3. Sopravvivere al viaggio in treno: 7-8 power bank di scorta per caricare la batteria dell’iPhoneSettordici, che a Bologna sta già al 33%. Rimpiangiamo  non poco i tempi del Nokia 3310 la cui batteria era eterna.  Come la città in cui ci stiamo recando.

4. Sopravvivere al concerto: il marsupietto a pelle, quello simile alle mutandine senza cuciture tagliate a laser da mettere sotto i vestiti eleganti dei matrimoni “perché non segnano” e che diventano un tutt’uno con il fianco. Comodo perché lì dentro metti tutto il necessaire: l’iPhoneSettordici, le 7-8 power bank per evitare che il collegamento della diretta social si interrompa proprio sul più bello, dei fazzolettini inumiditi, un binocolo, la borraccia da campeggio che tiene in fresco l’acqua, i cerotti per le fiacche ai piedi, un paio di panini con la mortadella (perché vuoi non fare uno spuntino tra un gruppo e l’altro), il collirio salvavita quando inizi a starnutire a raffica per l’allergia ai pollini, il Brufen 400mg in compresse rivestite per l’emicrania da cervicale.

E il marsupietto a pelle si trasforma immediatamente in un “comodissimo” zaino da scout.

5. Sopravvivere al concerto: la sediolina pieghevole da campeggio. Non diteci che vostra nonna allo spettacolo pirotecnico di Ferragosto non l’abbia mai portata con sé, perché non ci crediamo. Quella con i braccioli porta bibita è il top. Ma va bene anche quella di legno impagliata che mia nonna usa per parlare in strada con la vicina di casa.

Anche questa nel marsupietto a pelle.

Direi che siamo pronte, prontissime.

Anna.

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